Blair, Tony

(Edimburgo 1953, viv.). Uomo politico britannico. Laburista, deputato dal 1983, rinnovò profondamente l’ideologia e la politica del partito, di cui fu segretario generale dal 1994, e dell’Internazionale Socialista. Il suo “neolaburismo” auspicava un “nuovo socialismo”, capace di coniugare solidarietà e libero mercato e di costituire una “terza via” tra il liberismo delle destre e l’interventismo statalistico del vecchio laburismo e della tradizione socialdemocratica. Nel 1997 vinse nettamente le elezioni politiche britanniche e sostituì il conservatore Major alla guida del paese. Con le riforme neolaburiste favorì il dinamismo dell’economia e il calo della disoccupazione, ma al prezzo della riduzione delle protezioni pubbliche alle fasce sociali più deboli. Contribuì alla soluzione della questione nordirlandese, concedendo all’Ulster l’autogoverno con gli storici “accordi di Pasqua” del 1998 e rispose alle richieste autonomistiche degli scozzesi consentendo loro la costituzione di un autonomo parlamento (devolution, 1997). Nel 2001 si affermò nuovamente alle elezioni politiche. Sostenitore di una stretta politica di alleanza con gli USA, impegnò il paese nelle operazioni militari in Afghanistan nel 2001-02 e poi nella guerra contro l’Iraq nel 2003. Nel 2005 guidò il partito a una nuova vittoria elettorale, sia pure di margine, che gli permise di assumere per la terza volta consecutiva l’incarico di primo ministro. A causa però delle crescenti critiche rivoltegli per via del sostegno offerto agli USA durante il conflitto con l’Iraq, nel 2007 lasciò la guida del partito e del governo a Gordon Brown. Dopo la sua uscita di scena, continuò a impegnarsi attivamente in numerose iniziative a sfondo umanitario.