bipolarismo

Il termine “bipolarismo” è normalmente impiegato con un significato analogo in due diversi contesti. Nell’ambito della politica internazionale indica un sistema di relazioni tra gli stati caratterizzato dalla contrapposizione tra due attori (grandi potenze o alleanze). Nell’uso comune, il termine ha finito per essere identificato con l’assetto di potere determinato dalla seconda guerra mondiale e dalla comparsa delle armi termonucleari, ovvero con la competizione politico-ideologica tra USA e URSS negli anni compresi tra il 1945 e il 1991; ma bipolari sono stati anche altri sistemi, ad esempio quello che nell’antica Grecia vedeva contrapposte Sparta e Atene. Per definire lo scenario internazionale inaugurato all’indomani del 1991, si fa genericamente riferimento al termine di “post-bipolarismo”. Il bipolarismo costituisce soltanto una delle possibili configurazioni del sistema internazionale, la forma mediana tra il modello “unipolare” di tipo imperiale e quello “multipolare”, in cui cresce il numero degli attori in grado di svolgere una politica di potenza realmente autonoma – è il caso dei sistemi succedutisi tra il XVII e la prima metà del XX secolo. Il termine “bipolarismo” è impiegato anche per indicare le dinamiche interne di quei sistemi politici (ad esempio quello americano e quello inglese e, più recentemente, anche quello italiano) in cui due partiti o coalizioni di partiti competono per il potere e si alternano alla guida del governo e all’opposizione.