berberi

Il termine “berbero” deriva dalla cultura greco-latina e designa lo straniero. I berberi chiamano se stessi con altri nomi, tra cui il più diffuso è Imazighen (“uomini liberi”). Sedentarie o nomadi, le tribù berbere vivono frazionate in territori geograficamente discontinui dell’Africa compresi tra l’Oceano Atlantico e il confine egiziano e tra il Mediterraneo e il fiume Niger. Tra le comunità berbere più importanti ricordiamo quelle dell’Atlante e del Rif (Marocco), della Cabilia e dell’Aurès (Algeria) e, nella regione sud-sahariana, quella dei nomadi Tuareg. Disomogenei da un punto di vista etnico, i berberi presentano comuni tratti socioculturali, quali la struttura sociale tribale e la comune lingua camito-semitica nelle sue varianti locali. La loro storia varia da zona a zona ed è influenzata dai popoli che si sono avvicendati nel controllo di quei territori: fenici, cartaginesi, greci, romani, vandali, arabi. Con la dominazione araba la maggior parte degli antichi berberi si è assimilata alla cultura arabo-islamica, mentre le lotte di liberazione del XX secolo hanno prodotto una presa di coscienza che ha reso i berberi molto attivi nella conservazione e nella diffusione della loro cultura.