Begin, Menahem

(Brest-Litovsk 1913, † Tel Aviv 1992). Uomo politico israeliano. A capo dal 1939 del movimento giovanile sionista in Polonia, nel 1940 fu arrestato e deportato in Siberia. Scarcerato, entrò a far parte dell’armata polacca che si stava costituendo in URSS. Già nel 1942 però si trasferì in Palestina dove prese il comando dell’organizzazione terroristica Irgun Zwai Leumi, responsabile di numerosi attentati contro le autorità britanniche e la popolazione araba. Dopo la nascita dello stato di Israele (1948) fu tra i fondatori del movimento di orientamento conservatore e nazionalista Herut e venne eletto in parlamento. Ministro del governo di unità nazionale formatosi tra il 1967 e il 1970, si pose poi alla testa del Likud, coalizione dei partiti di destra. Nel 1977, grazie alla vittoria elettorale, divenne capo del governo. Nello stesso anno iniziò trattative di pace con il presidente egiziano Sadat, concluse positivamente nel 1979. Questo gli valse, nel 1978, l’attribuzione del premio Nobel per la pace. Riconfermato capo del governo dopo le elezioni del 1981, l’anno successivo decise l’invasione del Libano meridionale per colpire le basi dei palestinesi responsabili di attacchi contro il territorio israeliano. Le reazioni internazionali e le polemiche all’interno dello stesso Israele, provocate da questa invasione, spinsero Begin a dimettersi nel 1983 e a ritirarsi definitivamente dalla vita politica.