beduini

Il termine “beduino” deriva dall’arabo “badawi”, che significa “colui che proviene dal deserto, dalla steppa (badiya)” e designa prevalentemente i pastori nomadi originari delle zone aride dell’Arabia, che, organizzati in tribù, vivono dell’allevamento di dromedari, pecore e capre. La storia dei beduini è segnata da due tappe fondamentali: l’addomesticamento del dromedario nel corso del II millennio a.C., che ha reso possibile la vita nel deserto per quasi tutto l’anno, e, intorno all’epoca volgare, l’introduzione dell’allevamento del cavallo, usato come agile cavalcatura da guerra. La vita beduina è celebrata nella poesia araba preislamica, che ne è tuttora la principale fonte storica. Oggi i beduini vivono nei territori degli stati della penisola arabica, dell’Iraq, della Giordania, della Siria, del Libano, di Israele, dell’Egitto e del Nordafrica. Organizzati secondo il modello della società tribale, la maggior parte dei beduini ha conservato il tradizionale modo di vita nomadico-pastorale, che però risulta in conflitto con il sistema dello stato territoriale; i governi si sforzano di far vivere i beduini dentro i confini statali, perseguendo, talvolta con successo, una politica di sedentarizzazione. I dialetti arabi parlati dai beduini si differenziano da quelli delle popolazioni sedentarie del medesimo territorio.