barocco

Termine probabilmente di origine iberica, che indicava una perla di forma irregolare, utilizzato dalla seconda metà del Settecento per definire i gusti estetici del XVII secolo in Italia e in Europa. Al di là delle varianti nazionali (marinismo, cultismo, gongorismo, eufuismo, preziosismo), il barocco espresse una comune sensibilità europea. Le sue caratteristiche principali furono: il gusto per il bizzarro e il disprezzo per le regole; l’originalità a tutti i costi e il pronunciato sperimentalismo; la ricerca dell’effetto che produce stupore e meraviglia; l’illusionismo (l’arte passò dall’“imitazione” aristotelica alla finzione); il senso del movimento che fece prediligere, nelle arti figurative, le linee curve e le superfici ondulate; la declamazione retorica dei sentimenti e delle emozioni violente; l’attrazione per lo sconfinato, l’inafferrabile, il misterioso, l’oscuro, la morte; il virtuosismo; l’uso di metafore e analogie per sottolineare il carattere mobile delle cose; il concettismo e la ricerca dell’argutezza, cioè l’amore per le sottigliezze o per le strutture estremamente complicate nelle loro simmetrie. Centro di particolare importanza dell’arte barocca fu Roma (dove operarono Bernini, Pietro da Cortona, Borromini), che, oltre all’edificazione del colonnato di S. Pietro di Bernini, si riempì di chiese, ville, palazzi, piazze, fontane e statue sfarzose e splendidamente ornate. Il barocco fu infatti anche l’espressione della volontà della Chiesa della Controriforma e della nobiltà di ribadire, con un messaggio di sfarzo e con segnali di ricchezza e potenza, il proprio primato culturale e sociale in un mondo in trasformazione. Il gusto barocco influenzò tutte le arti: la pittura (Rubens, Caravaggio, Carracci, Pietro da Cortona, Guido Reni, Domenichino, Guercino), la scultura, l’architettura e l’urbanistica (Roma, Torino, mondo austriaco e tedesco), la letteratura (Marino, Baltasar Graciàn, Gòngora, Chiabrera), il teatro (con l’impreziosimento della scenografia), la musica (melodramma, abbondanza di abbellimenti e variazioni su tema). Esso entrò anche nel costume, per esempio nello sfarzo delle feste, delle cerimonie e dell’abbigliamento. Il barocco fu giudicato negativamente nel Settecento e nella prima metà dell’Ottocento, sia dal razionalismo illuministico e classicistico, sia dal Romanticismo e dalla critica risorgimentale italiana (De Sanctis). Fu rivalutato invece nella seconda metà dell’Ottocento, a partire da Heinrich Wölfflin, in virtù dei nuovi gusti dell’epoca, per molti versi affini a quelli del Seicento (decadentismo, impressionismo, simbolismo, wagnerismo, liberty).