ateismo

Atteggiamento filosofico secondo il quale non esistono né dio né una realtà comunque trascendente l’uomo e il mondo fisico. L’accusa di ateismo fu rivolta spesso contro coloro i quali non si riconoscevano in una religione ufficiale (ad esempio Socrate). L’ateismo ha assunto diverse forme speculative: sarebbe dunque più corretto parlare di ateismi. Posizioni atee furono espresse nell’antichità greca da alcuni sofisti e da Epicuro, che sostenne la necessità per l’uomo di comportarsi come se dio non esistesse. Nel Rinascimento si ebbero argomentazioni che conducevano all’ateismo nell’ambito della ripresa della filosofia antica e che si manifestarono tra mille cautele dovute al controllo delle chiese cattolica e riformate. La filosofia di autori seicenteschi come Hobbes e Spinoza fu interpretata come una forma di ateismo. Nella filosofia dell’Illuminismo radicale (tra gli altri, di P.-H. d’Holbach, J.O. de La Mettrie, D. Diderot) furono espresse posizioni esplicitamente atee, secondo le quali la materia conterrebbe in sé ogni principio esplicativo del reale. Nell’Ottocento l’ateismo, insieme al materialismo, fu il presupposto di teorie sociali e filosofie quali il marxismo e il positivismo. Attraverso queste – e nel quadro del più generale ma contrastato processo di secolarizzazione che ha segnato la storia della cultura occidentale moderna – esso è stato trasmesso alla riflessione contemporanea.