Morsi, Mohammed

(governatorato di Al-Sharqiyyah, 1951, viv.). Ingegnere e uomo politico egiziano. Originario della regione a est del delta del Nilo, conseguì la laurea in ingegneria all’Università del Cairo e proseguì gli studi negli Stati Uniti. Dopo il dottorato, insegnò all’Università di Stato della California fino al 1985 e, nel frattempo, lavorò per conto dell’agenzia aerospaziale americana (NASA). Tornato in patria, insegnò ingegneria all’Università Zagazig fino al 2010. Aderì al movimento dei Fratelli musulmani e nel 2000 fu eletto all’Assemblea popolare. Si distinse per l’impegno a favore del multipartitismo e, al tempo stesso, per le posizioni conservatrici sul piano socio-culturale. Nel 2005 entrò a far parte dell’ufficio centrale del movimento dei Fratelli musulmani. Fu arrestato nel 2006 e ancora nel 2011 per via della sua opposizione al regime di Mubarak. Nell’aprile del 2012 fu scelto come candidato del Partito della libertà e della giustizia per le successive elezioni presidenziali. Una volta impostosi su Ahmed Shafiq, ex primo ministro sotto Mubarak, assunse la carica di presidente, guidando il paese in una delicata fase di transizione. All’indomani dello scioglimento dell’Assemblea popolare ordinata dalla Suprema corte costituzionale egiziana e del provvedimento con cui, il 17 giugno 2012, il Consiglio supremo delle forze armate restrinse drasticamente i poteri del presidente, Morsi avviò un intenso scontro con i principali organi istituzionali dello stato, che si tradusse nella revoca del provvedimento del 17 giugno e nella limitazione delle competenze della magistratura. Sul piano internazionale, nel 2012, svolse funzioni di mediazione in vista della cessazione delle ostilità tra Israele e Hamas nella striscia di Gaza.