Maroni, Roberto

(Varese, 1955, viv.). Uomo politico italiano. Negli anni Settanta militò in gruppi di estrema sinistra sino a quando, nel 1979, entrò in contatto con Umberto Bossi, avviando un sodalizio politico destinato a proseguire per un trentennio. Nei primi anni Ottanta, sempre con Bossi, fondò la Lega lombarda e nel 1985 fu eletto al consiglio comunale di Varese. Nel 1989 prese parte alla fondazione della Lega Nord e, tre anni dopo, divenne deputato alla Camera, assumendo l’incarico di presidente del gruppo parlamentare leghista. In occasione della formazione del primo governo Berlusconi, ricoprì per breve tempo la carica di ministro dell’Interno e di vice premier. Promuovendo la svolta in senso secessionista intrapresa da Bossi, negli anni Novanta fu ripetutamente indagato dalla magistratura per reati legati al vilipendio dell’unità nazionale e alle attività delle cosiddette “camicie verdi”. Nel secondo e nel terzo governo Berlusconi, ricoprì la carica di ministro del Lavoro e delle politiche sociali e quindi, nel quarto governo Berlusconi, quella di ministro dell’Interno. Si segnalò per due controversi “decreti sicurezza”, nell’ambito dei quali fu prevista l’istituzione delle cosiddette “ronde” a fini di vigilanza pubblica. In seguito agli scandali che investirono i vertici della Lega nel 2012, sostituì Umberto Bossi alla guida del partito e nel febbraio dell’anno successivo, in occasione delle elezioni anticipate per il rinnovo del consiglio regionale lombardo, fu eletto governatore della Lombardia.