Livni, Tzipi

(Tel Aviv, 1958, viv.). Donna politica israeliana. Di origine lituana, dopo il servizio militare, nel 1979 si iscrisse a giurisprudenza, ma già l’anno successivo interruppe gli studi per entrare nel Mossad, il servizio di intelligence israeliano. Nel 1984 completò gli studi e nel 1995, all’indomani dell’assassinio di Rabin, entrò in politica, segnalandosi per la ferma opposizione nei confronti degli accordi di Oslo. Nel 1996 fu incaricata dal premier Netanyahu di supervisionare un vasto programma di privatizzazioni. La sua rapida ascesa politica ebbe inizio sotto i governi Sharon. Nel 2005 assunse l’incarico di ministro della Giustizia e appoggiò il ritiro unilaterale delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza. Sul finire dello stesso anno, lasciò il Likud per aderire a Kadima, il nuovo partito fondato da Sharon. L’anno successivo Ehud Olmert la nominò ministro degli Esteri. In contrasto con quest’ultimo, nel 2008 lo sostituì alla guida di Kadima. Nel 2009 garantì al partito un importante successo elettorale, ma non fu tuttavia in grado di formare un governo di coalizione e pertanto l’incarico fu affidato a Netanyahu. Nel marzo 2012 fu sostituita alla guida di Kadima dall’ex generale Shaul Mofaz. Ne fondò quindi uno nuovo, Hatnua (Il movimento), che nel 2013 entrò nella coalizione di governo guidata da Netanyahu. Nello stesso anno assunse per la seconda volta l’incarico di ministro della Giustizia.