Monti, Mario

(Varese, 1943, viv.). Economista, accademico e uomo politico italiano.

Dopo il conseguimento della laurea in presso la Bocconi di Milano e del dottorato presso la Yale University sotto la guida di James Tobin, insegnò economia politica a Trento, Torino e, dal 1971, alla Bocconi, di cui divenne successivamente rettore e presidente. Ricoprì prestigiosi incarichi a livello europeo, distinguendosi al tempo stesso come autorevole editorialista del Corriere della Sera. Dal 1995 ricoprì l’incarico di commissario europeo per il mercato interno e dal 1999 quello di commissario per la competizione, in veste del quale intraprese un procedimento contro la Microsoft, responsabile di aver violato le normative anti-trust.

All’indomani delle dimissioni di Berlusconi nel novembre 2011, fu chiamato dal Presidente Napolitano a guidare un governo finalizzato a risanare e rilanciare l’economia italiana. Tra i suoi primi provvedimenti rientrarono il cosiddetto decreto “salva-Italia”, con cui fu prevista una drastica riduzione della spesa pubblica in vista del risanamento del bilancio pubblico, la riforma del sistema previdenziale e del mercato del lavoro. Nei mesi seguenti fu impegnato in una delicata opera di mediazione con le tre principali forze partitiche a sostegno del suo governo, il PD, Il PdL e i centristi di Pier Ferdinando Casini. Nonostante l’impopolarità di alcuni provvedimenti del suo governo e la permanente crisi economica, riuscì a evitare la bancarotta del paese e a giocare sul piano internazionale un ruolo di primo piano nella stabilizzazione dell’eurozona. Nel dicembre 2012 il suo governo perse il sostegno del PdL e fu costretto alle dimissioni. Nelle successive elezioni politiche del febbraio 2013 si candidò alla presidenza del consiglio, guidando una coalizione centrista alla quale aderirono l’UDC di Pier Ferdinando casini e Futuro e libertà di Gianfranco Fini.