zingari

Popolazioni nomadi di origine indiana, chiamate anche “rom”, che nella loro lingua significa “uomo”. Dopo aver iniziato le migrazioni dall’India nordoccidentale intorno al V sec. d.C., giunsero in Europa nel X sec. e in Italia nel XIV. Nel XIX e XX secolo si spostarono anche in Africa, America e Australia. Attualmente sono alcuni milioni, distribuiti prevalentemente in Medio Oriente e nei Balcani (soprattutto in Romania). Profondamente legati alle proprie tradizioni e modi di vivere, furono spesso perseguitati dai popoli dei territori dove si stanziavano. Durante la seconda guerra mondiale la Germania nazista ne tentò il genocidio, sterminando circa 400.000 rom. I paesi comunisti praticarono una politica di assimilazione forzata, cercando di eliminare il nomadismo. Divisi in gruppi con culture diverse (gitani, sinti, zigani, ecc.), condividono valori come il culto del gruppo e della famiglia, il rispetto degli anziani, il cui consiglio governa le comunità ed esprime il “voivoda” o capo della tribù, l’importanza della donna nella famiglia e nella comunità. Le attività economiche sono l’artigianato, il piccolo commercio, l’arte (musica, circo) e la magia, ma anche l’accattonaggio. La differenza culturale è tuttora causa di incomprensioni con le popolazioni con cui entrano in contatto.