astrologia

Termine originariamente usato come sinonimo di astronomia, scienza degli astri e delle loro leggi. Non solo nella letteratura antica, ma ancora in quella medievale e moderna, fino al XVI secolo, i due termini vengono spesso impiegati come sinonimi. Oggigiorno il vocabolo designa propriamente lo studio dei possibili influssi dei fenomeni celesti sulla sfera psicologica umana. L’astrologia ha origini antichissime. Si sviluppò probabilmente in area mesopotamica attorno al III millennio a.C., come forma di osservazione del cielo dettata dalla necessità pratica di stabilire un’idonea programmazione delle attività agricole. Le tavolette di Mulagin (700 a.C.) costituiscono la più antica testimonianza di zodiaco delle costellazioni, illustrando il moto seguito dal sole, dalla luna e dagli astri mobili attraverso 15 costellazioni. Un documento risalente al 523 a.C. menziona la prima divisione zodiacale in dodici segni uguali, di trenta gradi ognuno. Nel corso del VI secolo a.C. l’astrologia si diffuse in India, in Cina, in Persia e in Caldea (dove ebbe un ampio sviluppo, tanto che successivamente i romani avrebbero designato tutti gli astrologi genericamente col termine “caldei”). Nel III secolo a.C. l’astrologia penetrò in Grecia a opera di Beroso, innestandosi in forme originali da un lato sul tronco di alcune correnti filosofiche (si pensi alla fusione con la scienza greca operata dagli stoici, e in special modo da Posidonio, che diede vita a un’articolata dottrina astrologica, poi esposta nel Tetrabiblon da Tolomeo) e, dall’altro, sul ramo del pensiero religioso e mitologico, nella forma del “catasterismo” (identificazione delle stelle con personaggi mitologici). Per opera dei greci l’astrologia si diffuse in Egitto e, importata da schiavi orientali, penetrò in Italia all’epoca delle guerre puniche. Qui fu invano combattuta in epoca imperiale e, successivamente, venne avversata dalla Chiesa, che la considerò prevalentemente un derivato ereticale. In epoca medievale fu rivalutata dagli studiosi arabi che, depositari della cultura greca, esercitarono un forte influsso sul pensiero filosofico-scientifico occidentale, ove venne elevata al grado di insegnamento universitario (vanno ricordati, tra gli altri, Francesco Stabili che la insegnò a Bologna e Pietro d’Abano a Padova). Durante il Rinascimento ebbe notevole fortuna presso le corti e suscitò l’interesse di grandi pensatori, tra cui Marsilio Ficino, Campanella, Fracastoro e Cardano. L’avvento del metodo galileiano e il graduale sviluppo della scienza, l’affermarsi del naturalismo e del razionalismo, segnarono l’inizio della decadenza dell’astrologia in Occidente. Un rifiorire d’interessi in campo astrologico è stato determinato, in epoca contemporanea, dalla Società Teosofica fondata da Helena Blavatsky nel 1875 e soprattutto dagli studi dello psicologo svizzero Carl Gustav Jung, che ha considerato la materia come una preziosa fonte di informazioni psicologiche.