Zapatero, José Luis Rodríguez

(Valladolid 1960, viv.). Uomo politico spagnolo. Nipote di un ufficiale repubblicano morto durante la guerra civile, nel 1979 si iscrisse al Partito socialista operaio spagnolo e nel 1986 conquistò un seggio al parlamento nazionale, diventandone il suo membro più giovane. Due anni dopo fu nominato a capo del partito per la provincia di Leon. All’indomani della sconfitta elettorale subita dal PSOE nel 2000, divenne segretario generale del partito promettendo un significativo ammodernamento della sua struttura e soprattutto un rinnovato impegno verso l’economia, i diritti delle donne, la laicità e la partecipazione democratica. Nelle elezioni generali del 2004, anche grazie al controverso atteggiamento assunto da Aznar all’indomani degli attentati terroristici dell’11 marzo a Madrid, il PSOE ottenne un inaspettato successo e Zapatero divenne così il nuovo primo minostro spagnolo. Uno dei suoi primi provvedimenti fu il ritiro del contingente spagnolo dall’Iraq. Negli anni successivi intraprese un coraggioso programma di riforme sociali. Nel 2006 si dichiarò a favore del riconoscimento di una maggiore autonomia alla Catalogna e simultaneamente avviò trattative per giungere a una soluzione negoziata della questione basca. Nel marzo del 2008 guidò il PSOE a un nuovo successo elettorale, riconfermandosi per un secondo mandato consecutivo, il quale fu tuttavia messo a dura prova dal rapido aggravarsi della crisi economica della Spagna. In seguito al continuo aumento della disoccupazione e al peggioramento della situazione finanziaria del paese, indisse elezioni anticipate, che, svoltesi nel novembre 2011, registrarono la sconfitta del PSOE e la netta affermazione del Partito Popolare e del suo candidato, Mariano Rajoy.