Wyclif, John

(Spreswell, Yorkshire, 1320 circa, † Lutterworth, Leicestershire, 1384). Ecclesiastico e riformatore inglese. Di nobili natali, insegnò filosofia e teologia a Oxford. Le sue idee in campo teologico, politico e sociale, diedero luogo al movimento dei lollardi. Furono riprese dagli hussiti in Boemia e ne fecero un precursore della Riforma del Cinquecento. Dopo esser stato parroco in varie località dal 1361 al 1374, tra il 1375 e il 1376 Wyclif sferrò – con le opere De dominio divino e De civili dominio – un attacco frontale alla dottrina teocratica papale e all’intromissione del clero nelle cose temporali. Nonostante la condanna di queste tesi da parte di Gregorio XI (1377), Wyclif pubblicò subito dopo lo scritto più importante di critica ad alcuni articoli di fede (in particolare sul sacramento dell’eucarestia e sulla predestinazione) e alla liturgia ecclesiastica, il De ecclesia (1378), polemizzando contro la chiesa trionfante nel mondo e richiamandola a ideali evangelici di purezza e povertà. Nello stesso anno ribadì nel De officio regis l’indipendenza dell’autorità civile da quella religiosa, suffragando le sue tesi con la teorizzazione della derivazione del potere regio direttamente da Dio. La predicazione di Wyclif fu in un primo tempo strumentalizzata dal partito nobiliare diretto da Giovanni di Gaunt, anche se dopo l’appoggio dato alle sollevazioni dei contadini (1381) egli fu ben presto isolato. Dichiarato eretico dall’arcivescovo di Canterbury nel 1382, dovette abbandonare l’insegnamento a Oxford e ritirarsi a vita privata a Lutterworth, dove nello stesso anno compose il Trialogus. Nel 1415 il concilio di Costanza condannò nuovamente 45 sue proposizioni dottrinali e ingiunse di riesumarne la salma e di bruciarla sul rogo.