Wilson, Thomas Woodrow

(Staunton, Virginia, 1856, † Washington 1924). Uomo politico statunitense. Presidente degli USA dal 1913 al 1921. Professore di diritto ed economia politica e rettore dell’Università di Princeton, iniziò l’attività politica nel 1910 come governatore democratico del New Jersey. Nel 1912 fu eletto presidente sull’onda degli impulsi riformatori emersi con la presidenza di Theodore Roosevelt, che seppe ravvivare con lo slogan della “nuova libertà”. Nel suo primo mandato attuò un’importante riforma finanziaria (riduzione delle tariffe doganali, bilanciata da un’imposta progressiva sul reddito; riorganizzazione del sistema bancario e controllo pubblico del credito) e della legislazione antitrust (Clayton Act, 1914), accompagnata da provvedimenti in favore di agricoltori e operai. La sua politica estera fu caratterizzata da un lato da interventi nei Caraibi (protettorati su Haiti e Santo Domingo, 1915-16) e in Messico (contrasto con Huerta, 1916), dall’altro dai complessi rapporti con la Germania impegnata nella prima guerra mondiale. Fallite le sue offerte di mediazione, il suo desiderio di restare neutrale portò a lunghe trattative sulla guerra sottomarina tedesca, che aveva già causato agli USA notevoli perdite umane e materiali. Dopo la sua rielezione nel 1916, la ripresa della guerra sottomarina tedesca portò gli Stati Uniti a dichiarare guerra (aprile 1917) agli imperi centrali. Energia e idealismo caratterizzarono la sua condotta nel conflitto, da lui inteso come una guerra per la libertà e l’autodeterminazione di tutti i popoli coinvolti. Questa concezione fu ribadita ufficialmente nei 14 punti dell’8 gennaio 1918, che comprendevano: diplomazia aperta, libertà dei mari, fine delle barriere commerciali, riduzione degli armamenti, imparzialità nelle dispute coloniali, creazione di una Società delle Nazioni. Alla fine della guerra le sue trattative con la Germania nel nome di questi principi accelerarono il processo di pace e l’armistizio. Malgrado l’accettazione della creazione della Società delle Nazioni come parte integrante dei trattati di pace, le difficoltà sorte dall’opposizione degli Alleati e dall’applicazione pratica degli ideali di Wilson ne ridussero notevolmente la portata al momento della discussione dei trattati. Ammalatosi seriamente durante una faticosa campagna per l’approvazione della Società delle Nazioni da parte del Congresso nell’autunno 1919, Wilson non fu più in grado di sostenere la sua causa. Nel marzo 1920 l’entrata degli USA nella Società delle Nazioni fu bocciata dal Congresso. Nel dicembre dello stesso anno Wilson fu insignito del premio Nobel per la pace.