Viterbo

Città italiana. Capoluogo di provincia della regione Lazio. Antico centro etrusco (indicato forse come Surrena) divenuto colonia romana (Vicus Elbii), iniziò a essere chiamata Viterbo alla fine del secolo VIII dai longobardi, che la munirono di mura. Occupata dai franchi e inserita da Pipino il Breve nel Patrimonio di San Pietro (756), venne contesa a lungo tra papato e impero. Alla fine del secolo XI i suoi cittadini si organizzarono in libero comune. Nel 1192, grazie all’ospitalità spesso offerta in momenti difficili ai pontefici, si affermò come il più importante centro della Tuscia romana, nonostante le continue lotte interne tra famiglie. Sostanzialmente sempre guelfa, nel 1281 si oppose all’elezione del papa francese Martino V. Seguirono lunghi tumulti, promossi da varie famiglie cittadine (tra cui primeggiavano i De Vico), contro il potere papale, finché nel 1354 ne prese il controllo il cardinale spagnolo Egidio di Albornoz che riuscì a ristabilire, entro certi limiti, l’autorità papale. Solo nel 1435, tuttavia, dopo ulteriori sommosse, il cardinal Vitelleschi riuscì a ristabilirvi definitivamente il potere del papa. Da allora fece parte dello Stato della Chiesa sino all’epoca napoleonica, quando, come il resto del Lazio, aderì alla repubblica romana. Fu poi assorbita nell’impero francese e tornò sotto il dominio papale nel 1814. Il 12 settembre 1870 venne conquistata dalle truppe italiane ed entrò a far parte del regno d’Italia.