Venizelos, Eleutherios

(Murnia, Creta, 1864, † Parigi 1936). Uomo politico greco. Liberale, dal 1898 al 1901 fu ministro della Giustizia a Creta. Acceso fautore dell’unione di Creta alla Grecia, dal 1909 si trasferì ad Atene e nell’ottobre 1910 divenne primo ministro. Inaugurò allora una politica di moderate riforme in campo istituzionale, militare e finanziario. Fu tra i promotori dell’Unione balcanica fra Grecia, Serbia, Montenegro e Bulgaria in funzione antiturca. Guidò poi il paese nella prima e nella seconda guerra balcanica (1912-13). Favorevole all’intervento della Grecia nella prima guerra mondiale a fianco delle potenze dell’Intesa, nel 1917 riuscì a imporre la sua linea contro il re Costantino I, costringendolo ad abdicare in favore del figlio Alessandro I. Alla conferenza di pace riuscì a ottenere, con i trattati di Neully e di Sèvres, importanti compensi territoriali. Nel 1920, in seguito al ritorno di Costantino e alla sconfitta elettorale del suo partito, lasciò la Grecia e si rifugiò a Parigi. Rientrato in patria dopo la nuova abdicazione di Costantino (1922), fu ancora primo ministro all’inizio del 1924, ma dovette nuovamente abbandonare il paese all’atto dell’instaurazione della repubblica (25 marzo 1924). Ritornato a capo del governo dopo le elezioni del 1928, si preoccupò di normalizzare i rapporti con la Serbia; guidò il governo per l’ultima volta fra il 1932 e il 1933 in un clima di scontro sempre più grave fra monarchici e repubblicani. Nel 1935 fu definitivamente esiliato dopo un fallito colpo di mano tentato dai suoi sostenitori a Creta.