Valle d’Aosta

Regione autonoma della repubblica italiana. Abitata dal V secolo a.C. dalla popolazione ligure-gallica dei salassi, nel 25 a.C. fu conquistata dai romani, che vi fondarono Augusta Praetoria, l’odierna Aosta. Importante sotto il profilo militare e strategico per il controllo dei valichi del Piccolo e del Gran San Bernardo, nel medioevo fu oggetto di contesa e conquista da parte di numerosi popoli e regni, come i burgundi nel V secolo, gli ostrogoti, i bizantini e i longobardi nel VI e i franchi nel 774. Inserita nel regno di Borgogna nel 904, nel 1032 divenne contea di Umberto Biancamano. Da allora il suo destino fu legato alla dinastia sabauda, che nel 1302 la trasformò in ducato e che le concesse sempre ampia autonomia. Date le caratteristiche naturali della regione, la nobiltà feudale ebbe a lungo un peso preponderante nella sua storia politica e sociale e i numerosi forti e castelli furono centri di vita politica, economica e culturale, oltre che militare. Anche la chiesa, presente con numerosi monasteri, ebbe notevole influenza sulla popolazione della valle, che ai tempi della Rivoluzione francese (alla fine del XVIII secolo) e nei decenni successivi fu roccaforte delle idee tradizionalistiche e reazionarie. Nell’Italia unita (1861) la Valle d’Aosta cercò di conservare le proprie tradizioni e specificità linguistiche e culturali. Il fascismo (1922-43) cercò di “italianizzarla”, contrastandone la cultura locale e provocando nella popolazione tentazioni separatistiche e di annessione alla Francia. Diventata regione autonoma nel 1945, con Federico Chabod primo presidente, ottenne dalla repubblica italiana la concessione dello Statuto speciale nel 1948. Economicamente, per molti secoli la Valle d’Aosta visse solo di agricoltura e pastorizia, con la diffusione di piccole proprietà spesso insufficienti alla sussistenza dei contadini e pastori, costretti a spostarsi in Francia o in Svizzera per lavori stagionali, o a emigrare definitivamente. Solo dopo la seconda guerra mondiale (1939-45) ci fu l’inversione delle tendenze demografiche ed economiche, con uno sviluppo turistico e industriale che produsse un fenomeno immigratorio. Attualmente la regione, che ha una popolazione di poco più di 100.000 abitanti, ha un reddito pro capite tra i più alti d’Italia.