(Roma 1407, † ivi 1457). Umanista italiano. Maestro di retorica a Pavia dal 1429, si trasferì nel 1431 a Milano e nel 1435 a Napoli, dove fu segretario di Alfonso d’Aragona fino al 1448. Nel 1439 scrisse il dialogo De libero arbitrio, nel 1440 la De falso credita et ementita Constantini donatione declamatio, in cui dimostrò che la donazione di Costantino era una falsificazione, e fra il 1444 e il 1445 l’Historiarum Ferdinandi regis Aragonae libri tres. Dal 1448 fu segretario apostolico a Roma. Nel 1471 pubblicò l’Elegantiarum linguae latinae libri sex, composto fra il 1435 e il 1444, il suo capolavoro. Importanti nella sua opera il ricorso alla filologia come strumento essenziale dell’analisi storica, il contributo alla riscoperta della cultura classica e il tentativo, tipicamente umanistico e poi rinascimentale, di coniugare la saggezza degli antichi con la morale cristiana.