Valdo

(† 1206 circa). Religioso francese. Fondatore del movimento dei valdesi. La grafia del nome è incerta (Valdès, Valdensis, Valdesius, Valdus, Gualdensis e altre). Il nome Pietro, che tradizionalmente accompagna Valdo, non compare mai nelle fonti più antiche: fu probabilmente aggiunto più come titolo che come nome proprio sia per accreditare l’origine apostolica del movimento sia per riconoscere in Valdo, piuttosto che nel pontefice romano, il vero successore di Pietro. Di Valdo si ignora la data di nascita e quella della morte (avvenuta presumibilmente nel 1206). Non si sa con certezza in quali circostanze avvenne la sua conversione. Si sa invece che era un ricco mercante di Lione che, attuando alla lettera la parola di Gesù al giovane ricco, si fece povero e, dopo aver fatto tradurre la Bibbia in provenzale, con alcuni amici si mise a “seguire nudo un Cristo nudo” (come disse un monaco dell’epoca), compiendo un ministero di predicazione itinerante e di evangelizzazione popolare centrata sulla fedele trasmissione delle parole di Gesù e, in particolare, del Sermone della Montagna. A Valdo e ai suoi amici – perché laici – venne negata la facoltà di predicare, che essi rivendicavano citando le Scritture. Il rifiuto di ubbidire al divieto di predicare provocò la loro condanna. Di Valdo non è rimasta traccia, ma intorno a lui è nata una vera e propria leggenda. Non abbiamo suoi scritti, tranne una “professione di fede” del 1180 che egli sottoscrisse su richiesta delle autorità ecclesiastiche a riprova della sostanziale ortodossia delle sue posizioni ma che è insufficiente per comprendere l’indole del movimento.