Uzbekistan

Stato attuale dell’Asia centrale. È popolato in maggioranza da uzbeki, di religione islamica sunnita, e da varie minoranze. Antica provincia persiana, la regione fu conquistata da Alessandro Magno nel IV secolo a.C. Nell’VIII secolo d.C. gli arabi vi stabilirono il proprio dominio introducendovi l’islam. Quindi nel XIII secolo passò sotto il controllo dei turchi selgiuchidi. Conquistato da Gengis Khan nel XIII secolo e quindi da Tamerlano, il paese diventò il centro di un vasto impero, la cui capitale Samarcanda, sotto il dominio dei successori di Tamerlano, conobbe una grande fioritura insieme con Buchara e Taskent. L’impero fu snodo di importanti vie commerciali. Esso cominciò a disintegrarsi verso la fine del secolo XV. Nel secolo successivo la regione fu invasa dai sarti, che vi si stabilirono dando il nome al paese in quanto discendenti del khan Uzbeg. Gli uzbeki costituirono a loro volta un ampio impero, successivamente divisosi in principati in lotta tra loro. Nella seconda metà dell’Ottocento, l’Uzbekistan fu in parte annesso all’impero russo e in parte vide la sopravvivenza di zone formalmente autonome ma controllate dai russi. Dopo la rivoluzione bolscevica il paese fu inglobato nell’Unione Sovietica, divenendone nel 1925 una delle repubbliche. Crollata l’URSS, l’Uzbekistan proclamò nel 1991 la propria indipendenza, entrando poi a far parte della Comunità degli Stati Indipendenti. Nel 1991 fu eletto presidente Islam Karimov del Partito democratico popolare (ex comunista), che operò per svincolare il paese dalla dipendenza dalla Russia. Nel 1999 l’Uzbekistan si ritirò dal Trattato di sicurezza collettiva della CSI e nel 2000 fu rieletto, nonostante i sospetti di gravi irregolarità, il presidente Karimov, il cui governo autoritario fu spesso criticato dalla comunità internazionale a causa delle frequenti violazioni dei diritti umani. Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, l’Uzbekistan offrì ampio sostegno alla coalizione antiterrorismo concedendo le sue basi alle truppe USA impegnate in Afghanistan. Nei primi anni Duemila, dopo aver spinto molte comunità allogene a lasciare il paese, la politica etnocentrica del governo uzbeko determinò un’escalation della violenza nei confronti della minoranza di fede islamica.