Unione cristiano-democratica

(Christlich-Demokratische Union). Partito fondato nel 1945 nella Germania occidentale occupata, di tendenza moderata e conservatrice, interclassista e interconfessionale (Volkspartei). Fu al governo della Repubblica Federale Tedesca in alleanza con la CSU (Unione cristiano-sociale bavarese) dal 1947 al 1969, sotto la guida di K. Adenauer. Filoatlantico e anticomunista, attento alle ragioni dello sviluppo capitalistico e alla questione sociale, guidò la Germania occidentale negli anni della ricostruzione e del boom economico. Dopo un periodo all’opposizione, tornò al potere nel 1982 conquistando il cancellierato con H. Kohl, e diresse il processo di riunificazione delle due Germanie. In Germania orientale una formazione politica di ispirazione cristiana denominata CDU partecipò in posizione subordinata alla vita politica del regime comunista dal 1945 al 1990. Dopo la riunificazione, la CDU di Kohl rimase al governo fino alle elezioni del 1998, che diedero la vittoria al Partito socialdemocratico di Gerhard Schröder. Dopo le dimissioni dalla presidenza del partito di Kohl – che fu coinvolto in un gravissimo scandalo politico-finanziario – gli succedettero alla guida della CDU Wolfgang Schäuble (1998-2000) e Angela Merkel (2000). Nel 2005, sotto la guida di quest’ultima, il blocco formato da CDU-CSU ottenne un’importante affermazione elettorale e costituì un governo di coalizione con la SPD, la cosiddetta “grande coalizione”. La guida del governo fu affidata alla Merkel, che divenne così la prima donna tedesca ad assumere l’incarico di cancelliere. In seguito alle elezioni parlamentari del 2009, in cui si confermò il più grande partito tedesco, la CDU formò un governo di coalizione con il partito liberale (FDP). Alla Merkel fu così affidato per la seconda volta consecutiva il cancellierato.