ugonotti

L’origine del nome non è chiarita ma è probabile che vada ricondotta a Eidgenossen (confederato). Il termine designa i “riformati” o calvinisti di Francia, e ha una doppia valenza, politica (huguenots d’état) e religiosa (huguenots de religion). All’origine era un termine imposto ai protestanti francesi (in particolare durante le guerre di religione della seconda metà del XVI secolo), ma soprattutto dopo la revoca dell’Editto di Nantes (1685) divenne il modo abituale con cui essi si chiamavano, in particolare nella vasta diaspora europea che costituirono, fuggendo dalla Francia di Luigi XIV intenzionato ad annientare il protestantesimo e a fare della Francia stessa un paese con “un Roi, une Loi, une Foi ”. Benché la legge lo vietasse, gli ugonotti emigrarono in massa (200.000 circa, un quarto o un terzo dell’intera popolazione protestante francese) in diversi paesi (Svizzera, Olanda, Inghilterra e soprattutto Germania), dove portarono un forte incremento economico e culturale. All’inizio del Settecento, nelle Cevenne, il protestantesimo superstite si espresse in forme inconsuete, come quelle del profetismo popolare e della resistenza armata, da parte dei cosiddetti “camisardi”. Nella seconda metà dell’Ottocento sorse nella Francia protestante l’importante movimento del cristianesimo sociale. Gli “ugonotti” francesi sono oggi 400.000 circa e, pur essendo un’esigua minoranza, esercitano una notevole influenza sul loro paese a livello politico, economico e culturale.