turchi

Popolazioni di lingua altaica, che occuparono in origine vaste zone dell’Asia nordorientale. Il termine “turco” (forte, possente) venne introdotto dai cinesi nel VI secolo d.C. per indicare la popolazione che aveva dato vita a un impero i cui confini erano compresi tra la Mongolia e il Mar Nero. Ad acquistare un ruolo di primaria importanza nella storia dell’Europa e dell’Asia occidentale furono i selgiuchidi e gli osmanli o turchi ottomani. Convertitisi a partire dal IX secolo all’islamismo sunnita ed emigrati in Medio Oriente, i turchi diventarono l’elemento dominante del califfato degli Abbasidi e intrapresero una vasta opera di conquista. Occupata Baghdad nel 1055, i turchi selgiuchidi, che avevano il loro centro in Persia, conquistarono la Georgia, l’Armenia, gran parte dell’Asia Minore, penetrarono in Siria e nella battaglia di Mankizert del 1071 sconfissero l’imperatore bizantino Romano IV, procedendo all’occupazione di Bisanzio, salvo una piccola zona intorno a Costantinopoli. Conosciuto un periodo di notevole splendore, l’impero selgiuchide crollò infine nel 1157, frammentandosi. I regni selgiuchidi vennero travolti dai turco-mongoli (tartari) di Gengis Khan e dai suoi successori nel corso del XIII secolo. L’ondata di espansione turco-mongola portò nei secoli XIV-XV alla formazione dei khanati tartari di Kazan, Astrahan, Crimea, Kuban. A un avvenire grandioso furono destinati i turchi osmanli, una tribù militare che i selgiuchidi avevano destinato nel XIII secolo al ruolo di presidio della zona di confine dell’impero bizantino. Nel secolo successivo, gli osmanli, per impulso determinante del loro sovrano Osman I (1259-1326), assunsero direttamente nelle proprie mani il controllo dell’impero selgiuchide in Anatolia, dando così inizio alla storia del grande impero ottomano, destinato a durare fino al 1918.