Trentino-Alto Adige

Regione autonoma della repubblica italiana. Abitata fin dalla preistoria, fu occupata nel I millennio a.C. da popolazioni liguri, veneto-illiriche e celtiche, dalla cui fusione si formò il popolo dei reti. I romani, che già nel 222 a.C. avevano conquistato Trento, sottomisero l’intera regione solo nel 15 a.C., con la campagna retica di Druso. Dopo la crisi della pars Occidentis dell’impero romano, la regione fu occupata dapprima da Odoacre (476-93 d.C.) e dagli ostrogoti (493), poi dai longobardi (568), che vi istituirono un ducato, infine dai franchi (774), che la trasformarono in contea (830). Affidata da Ottone I a vescovi conti (952), nel 1027 la regione ricevette, per decisione di Corrado II il Salico, la divisione che la caratterizzò fino al 1803, con l’istituzione, nella parte meridionale, del principato ecclesiastico di Trento e, in quella settentrionale, dei vescovati di Bressanone e Coira. La parte settentrionale fu successivamente assoggettata dai potenti conti di Tirolo (XIII-XIV secolo), ma sia il Tirolo, sia Trento nel 1363 entrarono nella sfera d’influenza degli Asburgo, che nel XV secolo protessero Trento dalle mire espansionistiche veneziane. Nel XVI secolo Trento ospitò il concilio della Controriforma (1545-63), ultimo avvenimento di rilievo per un principato ormai in declino, anche se destinato a crollare solo in età napoleonica, quando il Trentino fu unito al Tirolo (1803). Dopo il congresso di Vienna la regione, ormai unificata, entrò a far parte dell’impero asburgico (1815) e, nonostante il tentativo di Garibaldi nel corso della terza guerra d’indipendenza (Bezzecca, 1866) e la formazione di un movimento irredentistico nel Trentino, rimase sotto l’Austria fino al termine della prima guerra mondiale (1919), quando l’intero territorio a sud del Brennero fu annesso all’Italia. Divisa linguisticamente e culturalmente nelle due province del Trentino (italiano) e del Sud-Tirolo (germanico), che il fascismo ribattezzò Alto Adige e tentò vanamente di “italianizzare”, a cui si aggiunge una minoranza di lingua ladina, dopo la seconda guerra mondiale la regione fu divisa in due province (1947) e ottenne dalla repubblica italiana l’autonomia a statuto speciale (1948). Nonostante gli accordi italo-austriaci (De Gasperi-Grüber, 1946) per il territorio sud-tirolese, nella provincia di Bolzano sorse un forte movimento separatistico, che negli anni Sessanta ricorse talvolta a metodi terroristici. Un nuovo accordo italo-austriaco nel 1971 aumentò ulteriormente l’autonomia della provincia di Bolzano. L’economia della regione, quasi totalmente montuosa, si fonda sulle risorse boschive e la lavorazione del legno, sulla viticultura, sull’allevamento, sullo sfruttamento dell’energia idroelettrica e sul turismo. Le industrie sono poche e concentrate nelle città.