(Valladolid 1420, † Àvila 1498). Inquisitore spagnolo. Nipote di Juan de Torquemada, domenicano, fu confessore e consigliere di Ferdinando II d’Aragona e di Isabella I di Castiglia, da cui ottenne l’incarico di organizzare i tribunali dell’Inquisizione. La sua Compilazione delle istruzioni della Santa Inquisizione (Siviglia 1484) fu considerata troppo dura anche dalla chiesa romana. Estese alla Castiglia e all’Aragona le competenze dell’Inquisizione di Siviglia e diede battaglia affinché le regole potessero essere applicate anche ai musulmani (“moriscos”) e agli ebrei convertiti (“conversos”), che furono perseguitati e banditi dal paese in due ondate di espulsioni (1492 e 1502). Simbolo dell’intransigenza della chiesa cattolica dell’epoca, giocò un ruolo importante nella formazione della monarchia spagnola.