Tommaseo, Niccolò

(Sebenico, Dalmazia, 1802, † Firenze 1874). Letterato e patriota italiano. Amico di Rosmini e Manzoni, collaborò a Firenze con l’“Antologia” di Vieusseux, che fu soppressa dalla censura proprio dopo la pubblicazione di un suo articolo antiaustriaco. Sostenitore del fondamento religioso della libertà, contribuì a dare forma al pensiero cattolico liberale fiorentino insieme con Capponi e Lambruschini, auspicando la riforma della chiesa e la fine del potere temporale del papa. Letterato fecondo e poligrafo, dedicò notevole impegno alla produzione di dizionari della lingua italiana, nella convinzione che la lingua rispecchiasse la storia spirituale di un popolo. A Venezia dal 1840, nel 1848 fu arrestato con Daniele Manin per una richiesta al governo imperiale di rispettare la legge del 1815 che prevedeva la concessione dell’autonomia amministrativa al Lombardo-Veneto. Liberato dall’insurrezione popolare del 17 marzo, fu ministro della repubblica di San Marco e si oppose all’annessione al Piemonte sabaudo, in nome dell’irrinunciabile ideale repubblicano. Dopo la capitolazione della repubblica andò in esilio a Corfù (1849), poi a Torino (1854). Deluso per la soluzione monarchica e laica del Risorgimento italiano, rifiutò la nomina a senatore e si tenne lontano dalla vita politica.