(Germantown, Pennsylvania, 1856, † Filadelfia 1915). Ingegnere statunitense. È noto soprattutto come l’inventore dell’“organizzazione scientifica del lavoro” (taylorismo), un procedimento volto a ottenere la massima produttività dal singolo operaio tramite la minuziosa analisi comparata dei movimenti e dei tempi richiesti da ogni attrezzo e ogni processo lavorativo. Frutto di un trentennio di studi e osservazioni, il taylorismo produsse innegabili risultati sul piano della razionalizzazione del lavoro, nonché critiche di ordine morale per i suoi effetti disumanizzanti. Nella sua forma pura esso trovò tuttavia poche applicazioni.