Talleyrand-Périgord, Charles Maurice de

(Parigi 1754, † ivi 1838). Uomo politico e diplomatico francese. Ecclesiastico, vescovo di Autun nel 1788, nel 1789 fu eletto deputato agli Stati generali. Nel corso della Rivoluzione francese ebbe un ruolo di primo piano in seno all’Assemblea costituente e fu tra i primi a prestare giuramento alla costituzione civile del clero. Condannato per aver abbandonato il suo vescovado, lasciò quindi la chiesa per iniziare quella che sarebbe stata una lunga e brillante carriera diplomatica. Nel febbraio 1792 fu inviato in Inghilterra per ottenere la neutralità di quel paese in un eventuale conflitto con l’Austria ma, accusato di complotto con i realisti, venne inserito nella lista degli emigrati. Nominato ministro degli Esteri nel 1797 grazie all’appoggio di P.-F. de Barras, mantenne tale carica anche dopo l’ascesa al potere di Napoleone (fino al 1807). Ispiratore di alcuni articoli del Concordato, abile negoziatore delle paci di Lunéville, di Amiens, di Presburgo e di Tilsit, ebbe grandi riconoscimenti da Napoleone. Entrato poi in contrasto con Napoleone, cadde in disgrazia. Legatosi ai Borbone, fu ancora ministro degli Esteri di Luigi XVIII e, in questa veste, si distinse come uno dei grandi protagonisti del Congresso di Vienna (1814-15). Seppe infatti sfruttare abilmente i contrasti fra le potenze della coalizione che aveva sconfitto Napoleone per contenere le richieste punitive della Prussia e della Russia: pretese l’applicazione del principio di legittimità anche nel caso della Francia e sostenne con successo la tesi che un eccessivo indebolimento della Francia avrebbe compromesso quel principio dell’equilibrio tra le potenze sancito dallo stesso Congresso. Ottenne così il primo trattato di Parigi (maggio 1814) relativamente mite nei confronti della Francia. Nel luglio 1815 fu nominato presidente del Consiglio, ma dovette dare le dimissioni già in settembre per l’avversione degli ultras al suo programma moderato. Passò allora alle file dell’opposizione liberale. Membro della Camera dei Pari, nel luglio 1830 si schierò a favore di Luigi Filippo d’Orléans, dal quale ebbe ancora incarichi diplomatici. Ambasciatore a Londra (1830-34) nel dicembre 1830 partecipò alla Conferenza di Londra e nel 1834 firmò la Quadruplice alleanza.