Südtiroler Volkspartei

Formazione politica che rappresenta la comunità di lingua e cultura tedesca della provincia di Bolzano. Il Sudtirolo, noto in Italia come Alto Adige, fu assegnato allo stato italiano dai trattati di pace al termine della prima guerra mondiale.
La popolazione locale, nonostante i tentativi del fascismo di favorire l’afflusso a Bolzano di cittadini di lingua italiana, rimase ed è tuttora in maggioranza di lingua e cultura tedesca.
La SVP fu fondata nel 1946 da sudtirolesi che nel corso della seconda guerra mondiale si erano trasferiti in Germania, secondo gli accordi siglati da Hitler e Mussolini nel 1939. I
l loro intento era quello di opporsi alla riassegnazione della regione allo stato italiano negli accordi di pace. Dopo il fallimento di questo obiettivo, rivendicarono e ottennero per il Sudtirolo la concessione dello statuto speciale e accettarono solo in via provvisoria l’unione delle province di Bolzano e di Trento in un’unica regione, avvenuta in seguito agli accordi italo-austriaci tra De Gasperi e Gruber del 1946. Nel 1970, nel contesto dell’applicazione del dettato costituzionale relativo al decentramento regionale, alla provincia di Bolzano fu concesso l’ampliamento dei diritti di autonomia. La SVP, il cui leader storico fu Silvius Magnago, si caratterizzò come partito moderato e ispirato ai valori cattolici e sostenne sempre le coalizioni governative a guida democristiana. Partecipò costantemente al governo regionale del Trentino Alto Adige.
A partire dalla seconda metà degli anni Novanta, nelle elezioni politiche nazionali la SVP si presentò all’interno delle coalizioni di centro-sinistra, prima in alleanza con L’Ulivo (1996, 2001), poi con L’Unione (2006) e infine con il PD (2008 e 2013).