struttura e sovrastruttura

Termini del lessico marxiano e marxista, poi entrati nell’uso comune. Karl Marx indicò con il termine “struttura” l’insieme delle forze produttive (macchine e mezzi produttivi, capitali, forza-lavoro) e dei rapporti di produzione (rapporti tra le classi nel processo produttivo) di una data società in un determinato periodo storico. Chiamò “sovrastrutture”, invece, gli ordinamenti giuridici e politici e le forme della coscienza sociale – la religione, la filosofia, i valori morali e culturali – che accompagnano e in qualche modo “rispecchiano”, in ogni epoca storica, la struttura economica. Per Marx, le sovrastrutture hanno le proprie radici nella struttura: la base economica costituisce, dunque, il fattore determinante nei processi storici, ma la complessa dialettica della realtà umana consente anche a fattori sovrastrutturali di esercitare la propria influenza su di essa. Le rivoluzioni, che producono il passaggio da un modo di produzione all’altro, hanno per Marx la loro causa fondamentale nella contraddizione tra lo sviluppo delle forze produttive e i vecchi rapporti di produzione, che diventano catene per ogni ulteriore sviluppo. Così si spiegava a suo giudizio l’abbattimento dei rapporti feudali nell’età del trionfo della borghesia capitalistica e, quindi, la prossima fine del sistema capitalistico. Il rapporto tra struttura e sovrastruttura fu molto discusso nella tradizione successiva del marxismo. All’interpretazione meccanicistica che si diffuse nella Seconda Internazionale per influenza del positivismo e che vedeva una dipendenza assoluta della sovrastruttura dalla base economica, Engels contrappose una lettura dialettica, per cui tra struttura e sovrastruttura esisterebbe un’interazione reciproca e solo “in ultima istanza” il fattore economico risulterebbe determinante. Non mancarono anche tentativi di articolare in modo più dettagliato i concetti di struttura e sovrastruttura. Plechanov, per esempio, li suddivise in 5 livelli: 1) lo stato delle forze produttive; 2) i rapporti di produzione; 3) il regime sociopolitico edificato sulla base economica; 4) la psicologia dell’uomo sociale, influenzata sia dalla base economica, sia dal regime politico; 5) le ideologie, che riflettono la psicologia sociale. Nel Novecento il dibattito continuò, con alcune posizioni originali come quella di Gramsci, che elaborò il concetto di “blocco storico”, coagulo di interessi economici, ma anche di valori culturali e morali. Fuori dalla tradizione marxista, i concetti di struttura e sovrastruttura furono a più riprese sottoposti a critiche sistematiche, tra gli altri da Benedetto Croce e da Max Weber.