Solzenicyn, Aleksandr Isaevic

(Kislovodsk, Karacajevo-Cekessia, 1918, † Troitse-Lykovo 2008). Scrittore russo. Dopo avere combattuto nella seconda guerra mondiale, fu arrestato nel 1945 per aver criticato Stalin, e trascorse 11 anni nei gulag sovietici e in esilio. Riabilitato nel 1956, cadde nuovamente in disgrazia nel 1964. I suoi racconti e romanzi che narravano le sue esperienze (Una giornata di Ivan Denisovic, 1962, una delle prime descrizioni dei gulag; Il primo cerchio, 1968; Divisione Cancro, 1968), gli valsero nel 1970 il premio Nobel per la letteratura. Tra il 1973 e il 1978 pubblicò all’estero i tre volumi di Arcipelago Gulag, che uniscono esposizione storica, autobiografia e testimonianze in un grande affresco dell’universo concentrazionario sovietico. Fu espulso dall’URSS nel 1974 e si stabilì dapprima in Svizzera e poi negli Stati Uniti. Riabilitato nel 1991, fece ritorno in Russia nel 1994, dove nel 2007 gli fu assegnato un prestigioso premio statale per il suo impegno in difesa dei diritti umani. Nei suoi ultimi lavori polemizzò ripetutamente sia contro il progressivo indebolimento politico e morale dell’Occidente, sia contro la corruzione dilagante nella società russa post-sovietica.