socialdemocrazia

Il concetto di “democrazia sociale” sorse in Francia negli anni Quaranta dell’Ottocento per indicare le istanze di riforma politica e sociale avanzate dai movimenti democratici, per lo più borghesi. Solo nel periodo di reazione seguito alle rivoluzioni del 1848, e anche per l’influenza del marxismo, esso venne gradualmente fatto proprio dal movimento operaio in vari paesi, fino a comparire (come sinonimo di “socialista”) nella denominazione di molti partiti operai fondati negli ultimi decenni dell’Ottocento, primo fra tutti il Partito socialdemocratico tedesco. A partire da questo momento, e in particolare con la fondazione della Seconda Internazionale nel 1889, il termine socialdemocrazia indicò anche il tipo specifico del moderno partito operaio, che raccoglieva la maggioranza del proletariato industriale e mirava all’emancipazione politica e sociale della classe operaia e alla trasformazione dell’ordinamento esistente in senso socialista. Le diverse condizioni dello sviluppo industriale e il diverso grado di penetrazione del marxismo nei vari paesi determinarono differenze nell’orientamento teorico e nella politica pratica di questi partiti. Benché la loro ideologia si fondasse per lo più sull’aspettativa del crollo del capitalismo, e malgrado l’esistenza al loro interno di correnti rivoluzionarie, essi nel complesso finirono per accettare il parlamentarismo e il riformismo come i principali, se non gli unici, mezzi per l’instaurazione del socialismo. Dopo che la prima guerra mondiale aveva visto la grande maggioranza dei partiti socialisti aderire alla politica di difesa nazionale, la nascita, nel 1918-20, dei partiti comunisti e della Terza Internazionale sancì la definitiva rottura tra socialismo rivoluzionario e socialdemocrazia. Questa acquisì definitivamente un carattere riformista e, da rappresentante degli interessi della classe operaia, divenne gradualmente (soprattutto dopo il 1945) una corrente aperta anche ai ceti medi, mirante a inserire strati sempre più ampi di popolazione nel quadro dello stato sociale e disposta a coalizioni di governo con partiti non operai.