Sinn Féin

Partito irlandese indipendentista e repubblicano, fondato nel 1905 da Arthur Griffith. Rivendicava la costituzione di uno stato irlandese indipendente dall’Inghilterra (Sinn Féin significa “noi stessi”). Al suo interno confluirono i membri del dissolto movimento feniano e, in seguito, frange della sinistra socialista. Queste ultime sconfissero la leadership moderata di Griffith nel 1914, in occasione delle sollevazioni dei lavoratori dublinesi, guidati dal socialista James Connolly. La fallita insurrezione indipendentista Easter Rising della Pasqua del 1916 segnò un duro colpo per il Sinn Féin. Nel 1917 alla guida del partito si affermò Eamon De Valera, che nel 1919 proclamò la repubblica irlandese, di cui divenne il presidente. Seguì un biennio di guerra con il governo inglese, che nel 1921 risolse la questione firmando con Griffith un accordo che istituiva il libero stato di Irlanda, con uno statuto simile a quello di un dominion. Dal nuovo stato si staccò subito, nel 1922, l’Ulster, a maggioranza protestante e filoinglese. L’accordo determinò una frattura nel partito tra l’ala moderata, guidata da William Thomas Cosgrave, che lo accettò, e l’ala più radicale, capeggiata da De Valera, che organizzò il movimento di opposizione Fianna Fáil. La lotta indipendentista fu continuata anche dall’IRA (Irish Republican Army, l’esercito repubblicano irlandese), che ricorse spesso a metodi terroristici. Nel 1937 De Valera riuscì a proclamare l’indipendenza della repubblica irlandese, che ottenne il riconoscimento definitivo nel 1949. In seguito ai cosiddetti “accordi del Venerdì Santo” del 1998, il Sinn Féin, guidato dal 1983 da Gerry Adams, , registrò un lento ma costante incremento dei propri consensi sia nella Repubblica d’Irlanda, sia nell’Irlanda del nord, giungendo, in occasione delle elezioni del 2011, a costituire la quarta forza politica nella camera bassa (Dáil) del parlamento irlandese.