sindacalismo

Sistema di rappresentanza degli interessi dei lavoratori industriali e agricoli, organizzati in sindacati. A differenza delle corporazioni precapitalistiche, che riunivano nella stessa associazione datori di lavoro e sottoposti, il moderno sindacalismo è un prodotto del capitalismo, nato come reazione dei lavoratori dipendenti alla separazione dai mezzi di produzione, all’impoverimento economico, alla disuguaglianza sociale e all’assenza pressoché totale di garanzie giuridiche e politiche. Le prime associazioni sindacali, sorte verso la fine del XVIII secolo in Inghilterra (Trade Unions) dalle fratellanze dei garzoni e degli artigiani, ebbero un duplice carattere: all’interno si fondavano sul principio della solidarietà e del mutuo soccorso (creazione di fondi per l’assistenza dei membri), all’esterno costituivano la difesa degli interessi materiali e culturali del nascente proletariato di fronte agli interessi degli imprenditori. Dalle vecchie corporazioni i sindacati ripresero l’organizzazione di mestiere, formando associazioni a livello locale e di fabbrica che riunivano gli operai che svolgevano le stesse mansioni. Tale organizzazione rimase per vari decenni la forma di base del sindacalismo, anche se i mutamenti della struttura economica, insieme al grande aumento del numero dei membri, produssero crescenti tendenze al centralismo e alla burocratizzazione delle organizzazioni. Dopo il 1900 le trasformazioni dei processi produttivi, la crescente meccanizzazione del lavoro e l’aumento del numero degli operai non qualificati, oltre alla crescita del ceto degli impiegati, resero sempre più inadeguata la forma organizzativa basata sui sindacati di mestiere, favorendo la diffusione dei sindacati industriali, che riunivano tutti i lavoratori di uno stesso settore a prescindere dalla qualifica professionale. Tali processi si sono svolti in tempi e modi diversi a seconda delle situazioni nazionali. Dopo il 1945 il grande sviluppo economico, i processi di concentrazione industriale e l’estensione della sfera di competenze dello stato hanno stimolato la crescita numerica dei sindacati e la loro trasformazione da movimenti di protesta in coprotagonisti delle decisioni fondamentali riguardanti la politica economica e sociale.