simonia

Compravendita di cose sacre e di beni spirituali, proibita dal diritto canonico. Il termine deriva da Simon Mago, un personaggio del Nuovo Testamento il quale – secondo quanto si legge negli Atti degli apostoli – cercò di acquistare per denaro da San Pietro il potere di trasmettere i doni dello Spirito Santo. Insieme al concubinato, fu il sintomo più deprecato della corruzione del clero nei secoli X e XI. Chiese, sedi vescovili e incarichi ecclesiastici furono trattati come proprietà private e fonti di lucro. L’indignazione e le ribellioni popolari (pataria milanese) e l’iniziativa di alcuni ordini religiosi (cluniacensi) indussero imperatori (Enrico III) e papi (Niccolò II, Gregorio VII) ad avviare una profonda riforma della chiesa. La simonia fu condannata dal sinodo Lateranense del 1059 e nel Dictatus Papae del 1075. La condanna fu poi ribadita in età moderna dal concilio di Trento (1545-63).