Sharon, Ariel

(Kfar Malal 1928, viv.) Militare e politico israeliano. Esponente dell’ala più radicale del Likud, più volte ministro, nel 1982 fu accusato di essere indirettamente responsabile del massacro dei palestinesi nel campo di Sabra e Chatila avvenuto per opera dei miliziani cristiani libanesi durante l’intervento israeliano in Libano da lui preparato e diretto. Promotore di una politica di espansione delle colonie nei territori occupati e ostile alle trattative di pace nella regione, leader del Likud dal 1999, divenne primo ministro nel 2001 alla testa di un governo di unità nazionale, che affrontò una situazione segnata da un grave inasprimento dei rapporti israelo-palestinesi. Alle elezioni anticipate del 2003 condusse nuovamente il Likud alla vittoria e, dopo aver avviato la costruzione di una barriera protettiva al confine con la Cisgiordania, lanciò un piano per il ritiro progressivo dei soldati israeliani dalla striscia di Gaza. Nel novembre del 2005 lasciò il Likud e fondò un nuovo partito, Kadima. Nel 2006, a seguito di un’emorragia cerebrale, cadde in coma e, dopo l’affermazione del suo partito alle elezioni dello stesso anno, fu sostituito da Ehud Olmert alla guida di un governo di coalizione.