servitù della gleba

Il termine si riferisce alla condizione dei contadini nell’età medievale e poi moderna, i quali per vincoli ereditari si trovavano legati alla terra dei loro signori, da cui ricevevano protezione e la disponibilità di fondi in cambio di prestazioni di lavoro e di tributi. I servi della gleba, a differenza degli schiavi, non venivano venduti individualmente, in quanto legati all’unità fondiaria signorile. La servitù della gleba, che in Europa aveva radici nell’antichità e nella crisi del sistema della schiavitù, fu un tratto tipico del feudalesimo e andò diffondendosi nell’alto medioevo in Francia, Spagna, Italia, Inghilterra e nel mondo germanico. Intorno al X secolo divenne la forma dominante del rapporto tra signori e contadini. Dalla condizione dei servi si distingueva quella dei “villani”, che godevano per lo più della libertà personale ed erano legati ai proprietari del suolo da oneri di natura economica. Nel corso dei tre secoli seguenti, contraddistinti dalla rinascita economica, dalla ripresa dell’urbanizzazione e dallo sviluppo dei traffici, il servaggio andò drasticamente riducendosi nell’Europa centro-occidentale, in seguito al riscatto dei diritti dei signori da parte dei contadini, per lo più in cambio di denaro. Un processo inverso si sviluppò invece in parte dell’Europa centrale, nell’Europa orientale e in Russia a partire dal XV secolo. Qui il servaggio si radicò profondamente, diventando la forma dominante dei rapporti sociali nelle campagne. Le condizioni durissime dei servi causarono ricorrenti ribellioni, anche di vasta portata, sempre sanguinosamente represse. Nell’impero asburgico il servaggio venne abolito, ma solo formalmente, nel 1781 dall’imperatore Giuseppe II. Perché esso venisse definitivamente soppresso fu necessario attendere il 1848. In Prussia fu abolito nel 1807. Il servaggio ebbe in epoca moderna uno sviluppo particolarmente esteso in Russia. Radicato nel sistema di dipendenza dei contadini creato da Ivan IV nel XVI secolo, il servaggio russo venne ulteriormente inasprito da Alessio, che nel 1649 legò i contadini direttamente ai padroni della terra, stabilendo il diritto di compravendita, così da rendere la condizione dei servi sostanzialmente simile a quella degli schiavi. Pietro il Grande e Caterina II consolidarono ulteriormente il sistema. Timidi miglioramenti nella condizione dei servi vennero messi in atto da Alessandro I e Nicola I. La servitù della gleba venne infine abolita in Russia nel 1861 da Alessandro II. Forme per certi aspetti assimilabili a quelle dei servi in Europa si svilupparono anche nel mondo extraeuropeo.