sensismo

Con il termine “sensismo” – o con il meno usato “sensualismo” – si indica la dottrina filosofica che attribuisce all’attività del sentire l’origine di ogni conoscenza umana. Le sensazioni, di qualunque tipo esse siano, forniscono all’uomo il contenuto del sapere. La conoscenza, pertanto, è essenzialmente una combinazione di sensazioni e non presuppone altri princìpi o facoltà. Il sensismo si oppone in questo assunto fondamentale all’innatismo nelle sue varie forme. Considerato spesso sinonimo di empirismo, esso ne è più esattamente una forma con caratteristiche gnoseologiche proprie. Nell’antichità il sensismo fu affermato da filosofi sofisti come Protagora, dagli stoici e dagli epicurei. Nel medioevo, in particolare nella filosofia tomistica di impianto aristotelico, esso fu inteso come un presupposto fondamentale della conoscenza, ma fu al tempo stesso limitato dalla considerazione dell’importanza dei concetti astratti fondati sull’attività dell’intelletto. Il sensismo moderno si sviluppò nel Rinascimento con il naturalismo di Bernardino Telesio e si affermò nel XVII secolo nella filosofia di Thomas Hobbes (De corpore, 1655). John Locke affermò principi sensisti parlando dell’intelletto come di una tabula rasa, ma li temperò affermando che anche la riflessione è fonte di conoscenza. Il sensismo fu l’orientamento gnoseologico prevalente nell’Illuminismo. Condillac nel Trattato delle sensazioni (1754) diede una versione radicale del sensismo, secondo la quale tutte le attività intellettuali – memoria, attenzione, giudizio, valutazione, desiderio, volontà – altro non sarebbero che sensazioni modificate. Una prospettiva sensista fu anche alla base della riflessione, con prevalenti interessi politici e civili, dell’illuminista francese Helvétius. Il sensismo illuminista ebbe vasta eco nel Settecento europeo e visse una stagione di ripresa e approfondimento dopo la Rivoluzione francese nell’opera degli idéologues. Alcuni temi tipici del sensismo furono poi al centro della riflessione di Kant, che li reinterpretò lasciando alla discussione seguente prospettive profondamente rinnovate rispetto al sensismo dell’età moderna.