secolarizzazione

L’origine del termine è da ricondursi ai deliberati della pace di Vestfalia del 1648, che stabilirono il trasferimento ai sovrani laici di beni e competenze precedentemente attribuiti alle chiese. Nel suo significato più generale “secolarizzazione” (dalla parola latina saeculum) indica il processo, iniziato nell’età moderna, di progressiva diminuzione dell’influenza tradizionalmente esercitata nella società dalle religioni e dalle chiese. A sua volta questo processo può essere posto in relazione a due diversi fattori: da un lato l’azione dello stato moderno, sviluppatasi con forza in Europa nella seconda metà del XVIII secolo, volta a separare le istituzioni dello stato dalle chiese e a rendere autonoma la legislazione dall’influenza diretta della religione e dagli interessi delle chiese stesse; dall’altro lato il formarsi nella società di orientamenti culturali, mentalità e conseguenti comportamenti individuali e collettivi, emancipati dal senso del sacro e dal magistero ecclesiastico. La secolarizzazione ha le sue molteplici radici culturali e politiche, a partire dal secolo XVII, da un lato nell’idea che i fondamenti del diritto siano da porsi non nella dottrina ecclesiastica ma nell’interpretazione razionale dei bisogni e dei diritti naturali dell’uomo, dall’altra nell’ateismo, nel libertinismo, nel laicismo, nell’Illuminismo, nel liberalismo, nel socialismo, nel positivismo, nell’evoluzionismo, nello scientismo. Per società secolarizzata può intendersi la società in cui, secondo l’espressione di Max Weber, è diventato prevalente il “disincantamento del mondo” per effetto di un dominante spirito di razionalità e/o di calcolo, che, affermatosi in particolare per effetto del processo di industrializzazione, domina nella scienza, nella tecnica, nell’agire economico e in quello politico. La secolarizzazione è un fenomeno tipico dell’Occidente e delle sue influenze in varie parti del mondo. Suoi aspetti significativi sono, ad esempio, la concezione secondo cui possono darsi un’etica e un diritto completamente autonomi dalle religioni, un’idea del lavoro emancipata dal dovere religioso, l’abbandono delle pratiche religiose anche da parte di moltissimi fedeli, la crescente libertà sessuale, il rifiuto del carattere sacrale del matrimonio, il divorzio, l’aborto. Essa ha determinato forti reazioni nel mondo ebraico, cristiano e islamico, con la comparsa di movimenti integralisti o fondamentalisti, i quali, nella varietà delle loro espressioni, sono uniti nel considerare la secolarizzazione come una pericolosa minaccia da respingere ad ogni costo (integralismo).