Schuschnigg, Kurt von

(Riva del Garda 1897, † Innsbruck 1977). Uomo politico austriaco. Deputato dei cristiano-sociali dal 1927, fu ministro della Giustizia (1932-33) e dell’Istruzione (1933). Dopo l’assassinio di E. Dollfuss nel 1934, divenne cancelliere. Cercò di garantire l’indipendenza austriaca opponendosi ai disegni nazisti e appoggiandosi al Fronte patriottico. Decise, in violazione del trattato di Saint-Germain del 1919, il riarmo austriaco e l’11 luglio 1936 sottoscrisse con Hitler un accordo che garantiva l’indipendenza del paese in cambio del riconoscimento dell’Austria come “stato germanico” la cui politica sarebbe stata in accordo con la volontà tedesca. Sciolse la Heimwehr (milizia nazionalista filofascista) e si proclamò guida unica del Fronte patriottico, instaurando di fatto una dittatura personale. Nel 1938 gli fu imposta la presenza di nazisti nel governo austriaco, in particolare di A. Seyss-Inquart agli Interni, e per tale ragione si dimise. Dopo l’Anschluss (1938) fu detenuto in Germania fino al 1945. Da allora insegnò negli Stati Uniti e nel 1967 ritornò in Austria.