Schlieffen, Alfred von

(Berlino 1833, † ivi 1913). Feldmaresciallo tedesco. Capo di stato maggiore dell’esercito (1891-1905) e poi feldmaresciallo (dal 1911), tra la fine del secolo e il 1905 mise a punto, con successivi aggiustamenti, il piano (che da lui prese il nome) su cui fu poi basata la strategia bellica tedesca nella prima guerra mondiale. Il piano Schlieffen fu pensato, all’indomani dell’intesa franco-russa, per l’eventualità di una guerra della Germania su due fronti, a oriente e a occidente. Si basava su una duplice presunzione: che la Gran Bretagna sarebbe rimasta fuori da una grande guerra europea e che la potenza d’urto delle armate tedesche avrebbe avuto ragione della Francia e della Russia nel giro di brevissimo tempo, con una guerra di annientamento. Esso prevedeva una rapida sconfitta della Francia, da realizzarsi con un’ampia manovra di aggiramento attraverso il Belgio, di cui si sarebbe dunque dovuta violare la neutralità; e quindi lo scontro con la Russia. Fin dai primi mesi della prima guerra mondiale il piano Schlieffen, ripreso dal generale H.J. von Moltke senza che la sua tenuta fosse più stata riesaminata dopo il 1905, fu di fatto condannato all’insuccesso: per la resistenza francese, per l’intervento inglese e, più in generale, per la rapida trasformazione del conflitto in una lunga guerra di logoramento.