Abruzzo

Regione della repubblica italiana. Abitato fin dal paleolitico, in epoca preromana l’Abruzzo vide l’insediamento di numerose popolazioni italiche, tra cui marsi, peligni e sanniti. Sottomesso da Roma nel 304 a.C., rimase legato ai suoi destini fino alla caduta dell’impero. Conquistato nel VI secolo d.C. dai longobardi, fu spartito tra i ducati di Spoleto e Benevento; sconfitti i longobardi, fu riorganizzato dai franchi in contee (843). Ottenuto in feudo dai normanni nel 1156, con il matrimonio tra Costanza d’Altavilla ed Enrico VI (1186) giunse in eredità a Federico II di Svevia (1220-50), che promosse la fondazione dell’Aquila (1254). Dopo la conquista angioina (1266) seguì le vicende del regno di Napoli, col passaggio alle dominazioni aragonesi (1442), spagnola (1504), austriaca (1714) e infine borbonica (1738), che durò fino al 1860 (spedizione dei Mille e annessione al regno sabaudo) con la parentesi dell’egemonia francese nell’età napoleonica (repubblica partenopea, 1799; regno d’Italia, 1805-1814). La popolazione abruzzese, dominata per secoli da un ceto baronale oppressivo e malgovernata da sovrani assenteisti o iniqui, si ribellò più volte agli spagnoli (rivolta di Marco Sciarra, XVI secolo) e ai Borbone (1821, 1848); delusa anche dalla politica del nuovo regno d’Italia (1861), conobbe la diffusione del brigantaggio (1861-65). L’economia, prevalentemente agricolo-pastorale, stentò a decollare e costrinse a più riprese la popolazione a ondate di esodi emigratori (fine Ottocento, anni Sessanta del Novecento).