russo-giapponese, guerra

La guerra fu causata dal contemporaneo tentativo della Russia e del Giappone di penetrare in Manciuria e Corea e fu favorita dalla Germania, interessata a indebolire l’alleanza franco-russa, e dalla Gran Bretagna, in contrasto con la Russia in India e perciò disposta a finanziare l’impresa giapponese. Il Giappone lanciò un attacco alla flotta russa di stanza a Port Arthur nella penisola cinese di Liaodong senza alcuna dichiarazione formale di guerra (8 febbraio 1904) e la distrusse; in seguito, inviò migliaia di soldati prima in Corea e poi in Manciuria che respinsero sempre più a nord le truppe russe finché non le sconfissero definitivamente nella battaglia di Mukden (23 febbraio-11 marzo 1905). Il 27-28 maggio del 1905 la flotta russa del Baltico – giunta sul luogo del conflitto dopo aver circumnavigato l’Europa, l’Asia e l’Africa – venne anch’essa totalmente distrutta presso le isole Tsushima. La mediazione statunitense e britannica portò alla firma del trattato di pace di Portsmouth (5 settembre 1905). Con esso la Russia si impegnò a evacuare la Manciuria, che sarebbe così passata sotto controllo giapponese insieme alla penisola del Liaodong con Port Arthur e alla metà meridionale dell’isola di Sakhalin. Al Giappone fu riconosciuto il protettorato sulla Corea e il ruolo di nuova potenza mondiale. La guerra russo-giapponese mise a nudo la debolezza strutturale dell’impero zarista e diede un impulso decisivo alla Rivoluzione russa del 1905.