Rosselli, Carlo

(Roma 1899, † Bagnoles-de-l’Orne, Alençon, 1937). Uomo politico italiano. Si avvicinò al socialismo dopo la prima guerra mondiale, e dopo il delitto Matteotti (1924) aderì al Partito socialista unitario. Nel 1925 fondò con il fratello Nello, con Salvemini e con Ernesto Rossi il foglio clandestino “Non mollare” e nel 1926, con Nenni, la rivista “Quarto stato”, importante sede di dibattito teorico del movimento socialista e antifascista. Nel 1927 fu inviato al confino a Lipari, dove conobbe Lussu e scrisse Socialismo liberale (pubblicato nel 1930), una critica al marxismo dogmatico in favore di un socialismo nuovo, etico e riformista. Nel 1929 fuggì a Parigi, dove fu tra i fondatori del movimento Giustizia e Libertà, impegnandosi a fondo sia nell’opera di mediazione tra le diverse componenti del movimento e di riconoscimento del suo ruolo politico, sia nei dibattiti teorici. Partecipò alla guerra civile spagnola (1936), da cui trasse l’insegnamento della necessità dell’unità d’azione proletaria nella lotta contro il fascismo. Rientrato in Francia, fu assassinato insieme al fratello dai fascisti francesi (cagoulards) su ordine di Mussolini.