Rosas, Juan Manuel de

(Buenos Aires 1793, † Southhampton 1877). Uomo politico argentino. Discendente da una nobile famiglia spagnola, combatté giovanissimo con Jacques de Liniers nella guerra contro gli inglesi (1806-1807). Tipico caudillo, accumulò enormi ricchezze con l’allevamento del bestiame e costruì le proprie fortune politiche avvalendosi dei gauchos da lui stesso addestrati, nella lotta contro i liberali “unitari” e a favore dei conservatori “federalisti”. Sostenitore di Manuel Dorrego, dopo la destituzione e l’esecuzione di quest’ultimo (1828) assunse la guida del partito federalista, sconfisse gli unitari e divenne governatore di Buenos Aires con poteri dittatoriali una prima volta dal 1829 al 1832, quindi dal 1835 al 1852. Insediatosi al governo, Rosas, pur proclamandosi federalista, rafforzò nei fatti l’egemonia di Buenos Aires a scapito delle altre province e creò la Confederazione argentina. Instaurò inoltre un regime terroristico contro gli oppositori, in particolare gli “unitari”, che furono costretti all’esilio per evitare il carcere o la morte per mano dei sicari della Mazorca, una specie di milizia segreta responsabile di molti assassini politici. In politica estera nutrì ambizioni espansionistiche e interferì negli affari interni dei paesi vicini. Sospettato di voler inglobare l’Uruguay e il Paraguay, entrò in conflitto con Gran Bretagna e Francia che per due volte decretarono il blocco contro l’Argentina (1838-40, 1845-50). Il suo regime venne infine travolto da una rivoluzione guidata da Justo José de Urquíza il quale, con l’aiuto del Brasile e dell’Uruguay, sconfisse l’esercito governativo a Monte Caseros (1852). Rosas fuggì allora in Inghilterra, dove visse in esilio fino alla morte.