Roosevelt, Theodore

(New York 1858, † Oyster Bay, New York, 1919). Uomo politico statunitense. Presidente degli USA dal 1901 al 1909. Dotato di grandi energie intellettuali e fisiche, iniziò l’attività politica per il partito repubblicano nel parlamento dello stato di New York e in alcune commissioni pubbliche, dove emerse per il suo zelo riformatore. Nel 1898, segretario aggiunto alla Marina, fu tra i più ardenti sostenitori della guerra con la Spagna, nella quale si distinse al comando di un reggimento di volontari di cavalleria. Eletto vicepresidente nel 1900, divenne presidente con l’assassinio di McKinley. Sensibile alle istanze di riforma avanzate dall’opinione pubblica, ampliò le prerogative dello stato federale in settori nevralgici come la lotta ai monopoli, l’arbitrato nei conflitti tra capitale e lavoro, la regolazione dei prezzi. Ugualmente decisa fu la sua azione in politica estera: oltre a rafforzare la dottrina Monroe (con il “corollario Roosevelt”, che attribuiva agli USA un potere di polizia internazionale in America Latina) e la presenza americana nei Caraibi, stimolò l’ampliamento della flotta militare e coinvolse maggiormente gli USA nella politica mondiale, sia con la mediazione nella guerra russo-giapponese del 1904-1905 (per la quale ottenne il premio Nobel per la pace nel 1906), sia con il tacito sostegno all’alleanza anglo-francese in funzione antitedesca. Lasciata la presidenza, nel 1912 fu tra i promotori della scissione del partito repubblicano e della nascita del partito progressista (sciolto poi nel 1916).