Rommel, Erwin

(Heidenheim, Württemberg, 1891, † Herrlingen, presso Ulm, 1944). Generale tedesco. Ufficiale insignito al valore durante la prima guerra mondiale, lasciò l’esercito nel 1918. Dopo aver aderito al nazismo e alle SA, rientrò nel 1933 nella Reichswehr. Durante la seconda guerra mondiale, fu posto al comando di una divisione corazzata nel corso dell’invasione della Francia (maggio-giugno 1940), dove rivelò grandi doti strategiche. Quindi, nel febbraio del 1941, fu dislocato in Libia a sostegno dell’esercito italiano guidato dal generale Graziani messo in grave difficoltà dagli inglesi. Qui, alla testa dell’Afrikakorps, portò a termine una serie di vittoriose campagne (1941-43) che gli valsero il soprannome di “volpe del deserto”. Dopo la conquista di Tobruk e l’avanzata fino a El Alamein (maggio-giugno 1942), fu nominato feldmaresciallo. Fermato dagli inglesi del generale Montgomery a El Alamein (ottobre-novembre 1942) fu costretto a ritirarsi a Tunisi. Richiamato in Europa nel marzo del 1943, fu inviato dapprima in Italia settentrionale (marzo-novembre 1943) e poi in Normandia (dicembre 1943 – luglio 1944), dove si svolse lo sbarco alleato. Convinto che i tedeschi non avrebbero potuto reggere all’offensiva alleata sul fronte occidentale, si avvicinò ai circoli conservatori e militari della resistenza antihitleriana che organizzarono l’attentato contro il Führer (20 luglio 1944) sotto la direzione del generale Beck e di Goerdeler. Pur non avendo partecipato personalmente al complotto – fu ferito in Francia il 17 luglio 1944 durante un attacco aereo – fu arrestato e costretto a suicidarsi, ricevendo peraltro, data la sua enorme popolarità, solenni funerali di stato.