Romagnosi, Gian Domenico

(Salsomaggiore 1761, † Milano 1835) Giurista e pensatore politico italiano. Dopo aver avuto esperienza di attività politica e amministrativa a Trento e di insegnamento universitario a Parma, Pavia e Milano, collaborò alla riforma della struttura giuridica e amministrativa del regno d’Italia. Nell’età della Restaurazione scrisse numerosi saggi per riviste liberali come “Il Conciliatore” e la “Biblioteca italiana”, progettando la creazione di una monarchia rappresentativa. Ebbe influenza profonda sulla cultura milanese liberale e in particolare su Cattaneo. Fatto segno di misure repressive da parte del governo austriaco, dopo un periodo di relativa tolleranza, si dedicò nell’ultima parte della sua vita all’elaborazione di una “filosofia civile”, basata sulla nozione di incivilimento tratta dall’Illuminismo e da Vico (Dell’indole e dei fattori dell’incivilimento, 1832). Dell’evidente progresso economico degli ultimi decenni diede un’analisi complessa, polemizzando con la separazione dell’economia dalla legislazione e dalla politica.